Dal Vangelo Secondo Matteo (Mt 9, 14-15)

Dal Vangelo Secondo Matteo (Mt 9, 14-15)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 9, 14-15)

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno». Parola del Signore.

Fare vita assieme al Signore: questa è la grande conversione. Quanti parlano di uguaglianza e poi sono scandalosamente ricchi! Quanti parlano di vivere come gli uccelli del cielo e i gigli del campo (cfr. Mt 6,26.28) e poi vivono nel superfluo, nel lusso; quanti parlano di giustizia e poi vivono di sfruttamento; quanti si ritengono giusti perché parlano di giustizia e poi sono ingiusti; quanti parlano di rimuovere le cause che producono l’emarginazione e poi essi stessi fabbricano i poveri. L’aspirazione alla giustizia è profonda nel cuore umano, ma l’uomo nell’atto pratico, nella scelta, illude se stesso per far credere a sé e agli altri che è per la giustizia, mentre di fatto è immerso nell’ingiustizia. L’aspirazione alla verità è strutturata nell’uomo, ma in pratica l’uomo fa passare per verità la sua verità, che non è verità, ma è fare i propri comodi. Il desiderio di amare, di volere il bene è intenso nell’uomo, ma rimane sterile, infatti l’uomo, molte volte, ama se stesso negli altri e rimane in una profonda e totale solitudine. Noi molte volte siamo degli atei che sanno molte cose su Dio, ma in realtà il determinante delle scelte non è lui. La vita non è fare qualcosa, ma anzitutto vivere con Qualcuno!

(Passi di: Don Oreste Benzi. “Pane Quotidiano Marzo – Aprie 2017″)

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